Il 12 marzo 2024 il Parlamento Europeo ha approvato la Energy performance of building directive, meglio conosciuta come Direttiva Case Green.
L’obiettivo della Direttiva è guidare gli Stati dell’Unione Europea attraverso una transizione green che dovrebbe portare, entro il 2030, ad una riduzione delle emissioni inquinanti per raggiungere progressivamente, entro il 2050, la neutralità climatica.
Da dove arriva la necessità di una disposizione di questo genere? Alcune stime della European Environment Agency ed Eurostat hanno evidenziato che il 40% dell’energia utilizzata nel territorio venga consumata dagli edifici e che gli stessi siano responsabili di circa ⅓ delle emissioni di gas serra derivanti dal consumo di energia, sempre in territorio UE.
Cosa prevede la Direttiva Case Green?
I punti di maggiore interesse contenuti nel testo della Direttiva sono:
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Emissioni zero per gli edifici di nuova costruzione: per i pubblici entro il 2028 e per i privati entro il 2030.
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Incremento della classe energetica
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Riduzione del consumo energetico medio
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Abbandono delle caldaie a combustibili fossili entro il 2040
Questi alcuni degli step intermedi che dovrebbero condurre al conseguimento dell’obiettivo insieme ad altri quali l’installazione di pannelli fotovoltaici (si parla di edifici “solar-ready”), la modernizzazione degli edifici e ampie ristrutturazioni.
L’impatto della Direttiva sulla mobilità green
Nonostante il focus sia sugli edifici, residenziali e non, è da sottolineare l’impatto della direttiva sulla mobilità, al centro del dibattito nell’ultimo periodo in tema di sostenibilità.
È un tema ampio, per il quale il provvedimento si concentra principalmente sulla ricarica e sulle aree di sosta dei veicoli elettrici.
Nello specifico, la Direttiva Case Green è connessa alla mobilità elettrica perché stabilisce che i nuovi edifici costruiti, o quelli che sosterranno ingenti ristrutturazioni, dovranno avere le colonne per la ricarica dei veicoli (automobili e biciclette) o quantomeno prevederne e consentirne l’installazione in futuro: in questo modo si asseconda una diffusione più ampia di questi impianti e, di conseguenza, una circolazione maggiore dei veicoli elettrici nell’ottica di una mobilità urbana sostenibile.
Per quanto riguarda i parcheggi, l’attenzione della Direttiva è rivolta maggiormente a quelli per le biciclette, richiedendone l'adozione in edifici residenziali e non.
La nostra società sta vivendo un periodo di forte cambiamento, portato anche dalle necessità che l’ambiente che la circonda sta manifestando. In questo quadro, le richieste che la Direttiva pone agli Stati dell’Unione Europea evidenziano l’esigenza di integrare maggiormente nei contesti urbani il tema della mobilità sostenibile, partendo dalla base e promuovendo quindi stili di vita più eco-friendly e sani.