Secondo i dati raccolti dalla Commissione Europea, i cittadini europei perdono circa 12 miliardi di euro ogni anno a causa della sostituzione anziché della riparazione di prodotti e dispositivi. Questo comporta gravi conseguenze ambientali, con 261 milioni di tonnellate di emissioni di CO2, 30 milioni di tonnellate di risorse consumate e 35 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti annualmente.
Tutto questo è uno dei principali effetti delle strategie aggressive di obsolescenza programmata adottate dai principali produttori di elettrodomestici o di qualsiasi nostro prodotto, portandolo ad avere una durata di vita breve e predefinita, necessitando quindi di una sostituzione frequente.
Anche se in Italia ancora poco conosciuti e presenti in giro per l’Europa e il mondo qualcuno ha pensato e ideato un’alternativa per evitare la continua sostituzione di tutti i nostri prodotti, ma dare la precedenza alla riparazione, puntando su un’economia circolare e sul riuso.
I repair Café: soluzione sociale all’obsolescenza programmata
I Repair Café sono luoghi d'incontro dove i cittadini possono portare oggetti a riparare gratuitamente.
Tutto parte nel 2009, da un’intuizione di una ex giornalista olandese, Martine Postma, che si rese conto di quanti oggetti venissero buttati, nonostante potessero essere utili a qualcun altro. Allora in quel momento pensò: “perché cambiare un prodotto rotto o vecchio con un nuovo acquisto se può essere aggiornato o sistemato?”.
Da allora è diventato un movimento globale, con caffè in Belgio, Germania, Francia, Regno Unito, Stati Uniti.
Mentre per quanto riguarda l’Italia? I Repair Café sono ancora pochi, ma iniziano a vedersi anche nelle nostre città: al momento se ne contano, in tutto, tredici, da Roma a Milano passando per altri sparsi per l’Italia.
Le persone coinvolte nella gestione di questi Repair Café sono motivate da diverse aspirazioni, tra cui la volontà di ridurre gli sprechi, rafforzare i legami sociali e il semplice piacere nel riparare gli oggetti. Chiunque può diventare volontario in un Repair Café, e sebbene le competenze tecniche siano importanti, molte possono essere acquisite attraverso l'esperienza pratica.
Dall’Unione Europea arriva una normativa per prodotti elettronici ed elettrodomestici
Anche l’unione europea sta cercando di muoversi in questa direzione e a questo proposito la commissione europea ha appena approvato la stipulazione di una norma ad hoc, dopo diversi tentativi di proposte per combattere l’obsolescenza programmata iniziati già nel 2017.
La nuova legge, entrata in vigore il 23 aprile, estende la garanzia dei prodotti di un anno aggiuntivo e mira soprattutto a migliorare l'esperienza di riparazione dei beni di consumo.
La normativa riguarda principalmente prodotti elettronici ed elettrodomestici, con un'attenzione prioritaria alla riparazione anziché alla sostituzione o all'acquisto di nuovi beni. Essa stabilisce, inoltre, che prezzi e tempi di riparazione debbano trasparenti e ragionevoli.
Dopo la scadenza della garanzia legale, i produttori saranno comunque tenuti a intervenire sui prodotti domestici più comuni che possono essere tecnicamente riparati secondo le normative dell'UE, come lavatrici, aspirapolvere e smartphone. L'elenco delle categorie di prodotti potrà in seguito essere ampliato. I consumatori potranno anche prendere in prestito un dispositivo mentre il loro è in riparazione o, in alternativa, optare per un apparecchio ricondizionato.
Il prossimo passo è che la direttiva dovrà essere formalmente approvata anche dal Consiglio e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea, da quel momento gli Stati membri avranno poi 24 mesi di tempo per recepirla nella loro legislazione nazionale.